Letture di poesie, canti e balli della tradizione ebraica per non dimenticare le vittime dell’Olocausto.

 

Non dimenticare è un dovere. Ma anche un diritto. Soprattutto per le giovani generazioni.

Perché ricordare vuol dire mantenere fissi nella memoria certi avvenimenti, e con essi certi valori. Diventa quindi fondamentale che il ricordo di Auschwitz non svanisca mai. Lo hanno capito i bambini e le bambine delle classi quarte e quinte della scuola primaria “Cimarosa” che in occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio hanno organizzato, nel giardino del loro plesso, un momento di riflessione collettivo tra passato, presente e futuro per onorare le oltre 6 milioni di vittime della Shoah. Un viaggio nella memoria quello delle alunne e degli alunni di Cimarosa fatto di letture di poesie di giovani deportati nei campi di sterminio– come Pavel Friedman e Anne Frank –  e di balli della tradizione ebraica sulle note di una canzone che ricorda l’importanza dell’essere giusti. “Se conosciamo il bene e scegliamo di compierlo, senza far del male al prossimo – dicono i bambini e le bambine di Cimarosa – il cammino di ognuno di noi sarà semplice e felice, in questo modo potremo fiorire, crescere insieme e non dimenticare”. “La Shoah – aggiungono le insegnanti delle classi quarte e quinte – non dovrà mai diventare una semplice riga nei libri di storia. Auschwitz è l’estrema conseguenza dei pregiudizi, del razzismo, dell’intolleranza. Di dottrine subdole e insidiose che la scuola ha il dovere di debellare. E lo deve fare con il lavoro di ogni giorno”. Al cancello della scuola sono inoltre stati appesi alcuni cartelloni con disegni che inneggiano alla pace e la sagoma a grandezza naturale di un “pigiama a righe” – l’indumento tradizionalmente indossato dagli internati nei campi di concentramento – che ricorda come la brutalità nazista sia passata anche dal minare la personalità degli individui.